Avrete sentito sicuramente parlare, almeno una volta nella vita, di magnetoterapia. Ma sapete veramente di cosa si tratta? Siamo qui per questo. Nell’articolo che segue chiariremo tutti gli aspetti relativi a questa particolare terapia che ha origini molto antiche.
Indice articolo
Tradizione secolare
La magnetoterapia ha tradizione secolare, se non millenaria. Si tratta di una tecnica molto antica che probabilmente veniva utilizzata già dagli antichi Egizi. In cosa consiste? Nello sfruttare i benefici dei campi magnetici, con lo scopo di curare e riabilitare. Prevalentemente, quindi, viene utilizzata in campo fisioterapico.
Sebbene sia una terapia di origini così antiche, è vero anche che il suo successo enorme è molto recente. Probabilmente perché ci sono stati una serie di studi scientifici che ne hanno testimoniato ulteriormente i benefici.
Info generali
La magnetoterapia utilizza, come si potrebbe facilmente dedurre dal suo nome, dei campi elettromagnetici, per aiutare la cura di alcune sintomatologie, di solito legate a problemi ossei o stati infiammatori di vario tipo. I campi magnetici, infatti, riescono a interagire con le strutture cellulari del nostro corpo e favorire il recupero delle condizioni ottimali. Ma non è tutto.
Stando ad alcuni studi, pare evidente come questo tipo di terapia riesca a stimolare enormemente la circolazione sanguigna, di conseguenza ossigenando i tessuti.
Difatti, si parla di una riduzione dello stato infiammatorio e riassorbimento degli edemi provocati per vari motivi. Oltre a questo, la magnetoterapia, come anticipato, risulta particolarmente utile anche nel caso di problemi ossei. Pare che riesca a stimolare la migrazione degli ioni di calcio presenti nei tessuti corporei, favorendo il recupero di massa ossea e quindi utilissima per recuperare da infortuni, come le fratture.
Come funziona la magnetoterapia
Vediamo, però, come funziona tecnicamente la magnetoterapia. Viene utilizzato un apparecchio che si serve di un solenoide, al cui interno si genera un vero e proprio campo elettromagnetico, la cui frequenza è totalmente variabile. Questa può essere aumentata, a seconda del tipo di problema da dover risolvere.
In questa guida puoi scoprire quali sono gli apparecchi usati per la magnetoterapia.
Ma perché i campi elettromagnetici? Perché le nostre cellule, naturalmente, sono in grado di generare campi elettromagnetici, rispondendo a stimoli meccanici. Si parla della famosa piezoelettricità. Difatti, grazie a questo tipo di terapia, si riproduce lo stesso principio. Le onde elettromagnetiche utilizzate sono non-ionizzanti, quindi non invasive: questo è essenziale per capire che non c’è alcun rischio da un punto di vista medico per il paziente, ma anche per il professionista che utilizza la terapia. Queste onde non possono essere assorbite dagli organi, in sostanza.
Al giorno d’oggi gli specialisti possono fruire di diversi apparecchi, molto sofisticati, per la magnetoterapia. Alcuni possono persino essere utilizzati direttamente a casa del paziente.
Diversi tipi di magnetoterapia
Va precisato, però, che esistono diversi tipi di magnetoterapia. Come detto, la linea di base di questo tipo di terapia è sempre il concetto legato alle onde magnetiche e alla capacità di interagire con le cellule, senza provare alcun danno alle stesse. Si tratta, in tutti i casi, di una terapia non invasiva. In base al tipo di fonte che genera il campo magnetico, allora potremmo parlare di vari tipi di magnetoterapia: per esempio, quella a bassa frequenza, la statica o quella ad alta frequenza (pulsata). Nell’ultimo caso vengono utilizzate delle onde radio, per stimolare in profondità una zona interessata del corpo.
Questa distinzione è per ovvie ragioni strettamente correlata alla forza del campo magnetico, la quale viene espressa in Gauss. L’intensità può variare da 100 Gauss fino ad arrivare anche a 12300 Gauss.
Casi specifici
Ma quali sono i casi specifici in cui può essere utile utilizzare questo tipo di terapia? Per prima cosa quando si ha a che fare con malattie osteoarticolari. Per esempio, l’osteoporosi. In questo caso, la magnetoterapia riesce a rallentare il processo che porta alla diminuzione di massa ossea, tipica anche di altre malattie quali artriti e artrosi. Ormai tutto il mondo scientifico ha riconosciuto quanto possa essere utile una magnetoterapia in questi casi. Ma anche in seguito a fratture si possono ottenere dei vantaggi enormi per velocizzare la guarigione; oppure in seguito a traumi post operatori: si possono riassorbire gli edemi in maniera eccellente.
Altre info
Ma la magnetoterapia funziona già dopo la prima seduta. In generale si parla di almeno una decina di sedute, da circa trenta minuti ciascuna, per poter ottenere degli effetti positivi. Quest’apparecchio si serve di un generatore di campo magnetico che è posizionato nella parete di un cilindro in cui viene posizionata la zona del corpo interessata.
Ovviamente tutta l’operazione va eseguita da uno specialista, o comunque sotto la supervisione dello stesso. Sarà comunque un medico a fornire indicazioni essenziali circa la condizione del paziente. Comunque sia, l’efficacia della procedura dipende anche da fattori soggettivi, ecco perché le tempistiche possono ovviamente variare a seconda del soggetto. Gli effetti curativi, però, sono sicuramente molto significativi e ormai, come detto riconosciuti.
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